Mar. Ago 26th, 2025

I Moto Buds Loop versione Swarovski si presentano bene fin dalla confezione, che ovviamente non fa molto per celare l’eleganza del prodotto al suo interno. Del resto qual è il senso di comprare un gioiello se non quello di ostentarlo?

Una volta sciolti i fiocchi, scansato il tulle e rimosso il cartone che avvolge la scatola vera e propria si rischia forse una piccola delusione: al suo interno ci sono solo gli auricolari con la loro custodia.

A onor del vero c’è anche un piccolo manuale multilingua e il certificato di autenticità Swarovski, perché giustamente, se spendo di più, voglio anche la certezza di ciò che ho comprato.

Ripensandoci, essendo auricolari open, non servono nemmeno i gommini, quindi l’unico accessorio davvero mancante può essere al massimo una cavo USB-C, ma abbiamo davvero bisogno dell’ennesimo cavo in più?

I Moto Buds Loop, in particolare nella variante Swarovski, si acquistano anche per la loro bellezza. Perché sembrano orecchini, gioielli, accessori, piuttosto che delle cuffiette. E per carità, non c’è nulla di male in tutto questo. Ma al netto dei cristalli, ci sono diverse ragioni per preferire degli auricolari a clip come questi a quelli in-ear.

La comodità è da primi della classe. Dopo averli “incastrati” nell’orecchio (non sono rigidi, c’è una certa flessibilità e si adattano bene a orecchie differenti), scompariranno.

Sul serio: nel giro di una decina di minuti non ci accorgeremo più di averli addosso. Vuoi per il peso esiguo (6 grammi l’uno + 40 grammi la custodia: non sembrerà nemmeno di averli in tasca), vuoi per come questo è distribuito, dimenticarsi di indossarli non è un’eccezione, è la regola.

Secondo il sito Motorola non ci sono differenze in dimensioni e peso tra la versione Swarovski e quella regolare. Ci risulta un po’ difficile crederlo, ma noi abbiamo provato la prima, e non abbiamo comunque nulla di cui lamentarci.

Dovessimo dare una scala di comodità, gli Huawei FreeClip, che condividono questo stesso design, sono un filino sopra, forse perché l’archetto dei Motorola è un po’ più spesso e rigido; ma la colpa potrebbe essere anche del fatto che i Moto Buds Loop sono nuovi, mentre i FreeClip li abbiamo indossati per mesi e mesi.

I comandi degli auricolari (play, pausa, assistente) sono affidati a un pulsante fisico presente sul posteriore di ciascuna cuffietta, che restituisce un chiaro clic alla pressione. Da una parte è quindi infallibile, laddove i comandi touch possono sempre sbagliare, dall’altra è meno immediato raggiungerlo.

Ma il vero rovescio della medaglia, o quantomeno la vera differenza, è nella resa sonora, che per ovvie ragioni fisiche non può essere uguale a quella di auricolari in-ear. Ad esempio, qui non c’è alcuna cancellazione del rumore, semplicemente perché non può esserci: l’orecchio non è isolato in alcun modo dall’esterno!

Se da una parte quindi i Moto Buds Loop rappresentano un’ottima alternativa per chi voglia degli auricolari non invasivi e molto comodi, dall’altra bisogna anche essere coscienti che non possono essere paragonati direttamente ai più diffusi in-ear. Ma di questo parleremo meglio nella prossima sezione.

Chiudiamo con una nota importante: i Moto Buds Loop non sono impermeabili ma idrorepellenti. Non possiamo nuotarci, ma sono comunque protetti da una “moderata esposizione all’acqua“.

Possiamo andare a correre senza problemi, sia perché non si staccano dall’orecchio nemmeno per sbaglio (sono molto più “ancorati” della media degli in-ear) sia perché non temono il sudore, l’acqua piovana o qualsiasi altro liquido possa venirci in contatto accidentale.

I Moto Buds Loop hanno due driver ironless da 12 mm e da due microfoni per auricolare: uno per captare la voce, l’altro per filtrare i rumori di fondo in conversazione.

Dobbiamo dire che il lavoro di pulizia in chiamata è in effetti piuttosto buono ed è in grado di filtrare non solo i suoi bassi (motore delle auto e simili), ma prova a fare qualcosa anche per gli alti. Peccato che non sia modulabile / disattivabile in alcun modo e che la nostra voce risulti un po’ come in una boccia per pesci, soprattutto quando ci sono diversi rumori di fondo da ripulire.

È un difetto tipico di funzioni come queste, che un po’ compromettono la naturalezza della voce, soprattutto su auricolari che non dispongono di molti microfoni. Il vantaggio è che difficilmente il nostro interlocutore non capirà cosa stiamo dicendo, per quanto possiamo suonare meno naturali.

L’audio in ascolto è invece piacevolmente completo. Si sente l’impronta di Bose, perché se degli auricolari aperti come questi riescono a farti sentire anche (un po’) di bassi, ci vuole una certa esperienza.

Chiariamo subito un punto importante per capire il prodotto in generale. Come tutte le (poche) cuffiette a orecchino (impossibile non pensare alle Huawei FreeClip), anche in questi Moto Buds Loop il suono deve scendere un minimo a compromessi. Al contrario degli auricolari in-ear, o delle cuffie a padiglione che avvolgono l’intero orecchio, qui il suono è un po’ più distante, per forza di cose. 

Allo stesso modo, la spazialità dell’audio risulta penalizzata dal design degli auricolari; e anche in questo caso non potrebbe essere diversamente.

Nel complesso i Moto Buds Loop offrono un’esperienza d’ascolto ricca e definita, pur mantenendo l’orecchio completamente libero. Il suono è ben bilanciato: gli alti sono cristallini ma mai taglienti, i medi risultano presenti e naturali, mentre i bassi sono i più penalizzati da questo form factor, ma comunque risultano precisi e presenti.

La separazione tra le frequenze è ottima: non c’è sovrapposizione tra le gamme, e ogni strumento o voce ha il suo spazio ben definito. Anche durante l’ascolto di brani complessi o ricchi di elementi sonori, la resa resta sempre pulita e leggibile, anche ad alto volume (e questo è invece un vantaggio del loro design, laddove gli in-ear tradizionali possono “soffocare” in situazioni simili). 

Nonostante la struttura open-ear, l’immagine stereo è ampia, ma perde nel posizionamento spaziale. Un paio di (buoni) auricolari in-ear o ancor di più di cuffie ANC riescono a farci sentire al centro della scena sonora: qui è come se l’ascoltassimo dall’esterno.

Di contro, cuffiette come queste sono le uniche in grado di “scomparire dall’orecchio“, come abbiamo già sottolineato nella sezione precedente. E al contempo permettono di indossarle tutto il giorno senza problemi di comodità e nemmeno di interazione sociale. Sono auricolari aperti: basta mettere in pausa la musica e siamo pronti a ingaggiare una conversazione senza bisogno di toglierli, spostarli o cambiare modalità di cancellazione del rumore (che non c’è).

Come con tutti i dispositivi, è importante che l’acquirente abbia chiaro a cosa va incontro. Se è questo tipo di esperienza che l’utente brama, è molto difficile rimanere delusi dalla loro qualità audio.

Tramite l’app è possibile scegliere tra 4 preset (alti brillanti, bassi potenti, dialoghi chiari e neutrale), oppure possiamo personalizzare l’equalizzatore a 10 bande come più ci aggrada. Consigliamo di tenere i bassi potenti, che non a caso sono la modalità predefinita, perché le basse frequenze sono le prime a essere penalizzate da un design come questo: non c’è pericolo di pomparli troppo.

Il multipoint a 2 dispositivi è stata una piacevole ciliegina sulla torta. È quasi istantaneo nel passare da uno all’altro, ma se non doveste averne mai bisogno potete disattivarlo per massimizzare l’autonomia. Detto questo, è comune avere un paio di dispositivi diversi ai quali rimanere connessi e quando una funzione è così ben implementata sarebbe un crimine non sfruttarla.

Non avendo funzioni di riduzione attiva del rumore, i Moto Buds Loop hanno anche un’autonomia piuttosto predicibile, che sfiora le 8 ore di ascolto con singola carica (con volume medio, Multipoint disattivo e zero chiamate). Al netto di possibili variazioni e considerando che difficilmente qualcuno ascolta musica per 8 ore filate, la giornata intera, che sia lavorativa o di svago, la portiamo quasi sempre a casa.

La custodia ricarica poi gli auricolari per circa quattro volte e mezzo, e soprattutto lo fa rapidamente: 10 minuti di ricarica bastano per circa 3 ore di riproduzione; e nel giro di un’ora, la custodia si carica da 0 a 100.

I Moto Buds Loop costano 149,90€. A questa cifra si comprano dei buoni auricolari in-ear con cancellazione attiva del rumore, ma il punto è che anche quelli di Motorola sono buoni auricolari; semplicemente sono auricolari di un altro tipo e non ha troppo senso fare un paragone tra mele e pesche. 

Al massimo possiamo accostarli ai già citati FreeClip di Huawei, che furono lanciati a 199€ e ora, se va bene, li troviamo a 149€. E tra l’altro i Buds Loop sono già scesi a 129€, venduti e spediti da Amazon: difficile chiedere di più a pochi giorni dal lancio. Improvvisamente i Moto Buds Loop non sembrano troppo cari, no?

La variante Swarovski lo è, con i suoi 259,90€, ma come poteva essere altrimenti? Sono autentici cristalli quelli incastonati sul loro archetto, non ha senso lamentarsi del loro costo. Stiamo letteralmente pagando un piccolo gioiello comprandoli: se non ci va bene, c’è sempre la versione regolare. 

L’articolo Recensione Moto Buds Loop: gli auricolari belli quanto un paio di orecchini Swarovski sembra essere il primo su Smartworld.

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